Sono don Simon Zakerian, missionario salesiano siriano di origine armena, nato nel nord est della Siria al confine con la Turchia in una famiglia di unidici persone. Sono cresciuto nell’oratorio salesiano di Kamishli, lì ho conosciuto per la prima volta la famiglia salesiana, diventata poi la mia famiglia, la mia casa. Mi piaceva molto passare il tempo con i ragazzi della mia età in quel luogo gestito dai salesiani.

Mi ha sempre affascinato la vita dei Figli di Don Bosco, mi chiedevo perché passavano le ore con i giovani, chi glielo faceva fare, perché si spendevano così tanto per noi ragazzi, quanto guadagnavano?

Dopo lunga esperienza nell’oratorio, ho capito cosa voleva dire essere salesiano, mi sono innamorato di Don Bosco e ho presa una decisione: dedicarmi all’aspirantato e al prenoviziato in Libano, a Damasco, studiare filosofia e poi trasferirmi a Torino per studiare teologia.

La mia prima obbedienza dopo l’ordinazione mi chiedeva di andare ad Aleppo, nell’oratorio. Ho trascorso cinque anni lì, proprio gli anni dell’atroce guerra in Siria che ha causato più di 300 mila vittime in dieci anni. Poi mi sono spostato a Damasco, dove sono diventato direttore della comunità salesiana.

Dopo una tappa in Egitto, ho raggiunto Beirut, oggi mi trovo in Libano. Qui abbiamo una ricca offerta di attività socio-educative, ricreative e scolastiche: oratori, scuole, case di accoglienza per ragazzi e bambini libanesi, iracheni e siriani, molti rifugiati musulmani scappati dalle guerre in Siria e in Iraq. Con loro portiamo avanti percorsi di crescita umana, percorsi di dialogo e integrazione, che si aggiungono ad un prezioso accompagnamento psicologico e sociale e successivamente percorsi istruzione e formazione tecnica.

Ogni giorno cerchiamo di donare speranza ai giovani che vivono in questo paese dilaniato da una crisi economica devastante.