Una lettera dal Don Bosco di Sihanoukville

Come faremo a vivere un Natale felice? Le notizie che sentiamo e vediamo sono catastrofiche. L’umanità è sconcertata e impotente di fronte ai genocidi che si stanno commettendo sul pianeta, che è la nostra casa comune. Le statistiche mettono in risalto il numero dei bambini vittime di questi conflitti assurdi. Mi torna alla mente la strage di Erode che ordinò di uccidere i bambini sotto i due anni, con l’intento di eliminare il Bambino Gesù. Non ci sono parole e tanto meno giustificazioni per quello che sta succedendo.

Certamente non possiamo, nel nostro piccolo, risolvere tali enormi problemi, ma quello che possiamo fare è quello che dipende da noi stessi. Possiamo migliorare i nostri rapporti con il prossimo, iniziando dalla nostra stessa famiglia, gli amici, i poveri che siamo in grado di aiutare. La catena dell’odio è pesante, ma il vincolo dell’amore è indefinibilmente incantevole.

Qui dopo un lungo periodo di trattative, il governo cambogiano ha espresso l’apprezzamento all’impegno educativo portato avanti dai salesiani concedendo l’approvazione del piano per la sostenibilità dei progetti a favore della gioventù povera del paese. Anche i nostri ex-allievi sono coinvolti in questo piano e cercano di partecipare alla missione educativa impegnandosi direttamente nella realizzazione di corsi di specializzazione tecnica, borse di studio e qualsiasi iniziativa che possa far conoscere l’amore di Don Bosco per i cambogiani.

Vi racconto una storia: è tardi, sono le 22:30, il telefonino squilla e vibra accanto al letto di Heng, la signora che provvede alle spese per la nostra scuola di Sihanoukville. La chiamata la informa che la mamma di 3 bambini ospitati nel Don Bosco Children Home è in gravi condizioni mentre sta per partorire nella sua misera abitazione. Il giorno precedente l’avevamo portata all’ospedale per una visita di controllo ed il medico le aveva detto che il giorno del parto era imminente. Per nessuna ragione il marito ha permesso che la moglie fosse ricoverata, pur offrendo da parte nostra di sostenere le spese ospedaliere, visto l’estrema povertà di questa famiglia.

Quando la signora Heng arriva con la macchina alla casa, trova la mamma giacente sul pavimento, priva di sensi ed in una pozza di sangue ed il neonato in un angolo della stanza avvolto in un asciugamano. Il marito che continua a dire che non è niente… Con l’aiuto dei vicini carica la mamma ed il neonato sull’auto e li porta in tutta fretta al pronto soccorso. Ricoverata, i medici la salvano in extremis somministrandole immediatamente due trasfusioni di sangue, ossigeno e altre cure del caso.

La signora Heng, visto il subbuglio delle infermiere e medici e il neonato posto in un angolo sul pavimento della stanza, lo prende e lo porta nella casa salesiana. Indescrivibile la sorpresa di tutti a vedere il piccolo appena nato arrivare nel cuore della notte nella camera da letto dei bambini della nostra scuola. Le due signore, che fanno da mamme ai nostri piccoli, si attivano per provvedere alla sistemazione di questa creatura, che infonde una grande commozione. Chi sistema un piccolo materasso, chi le coperte, la zanzariera, è tutto un ronzio di persone per assicurare un posto confortevole al più piccolo della famiglia! Nel frattempo, Heng procura il latte per neonati cercando di trovarlo da qualche persona del vicinato.

Grazie al Cielo, dopo due giorni, la mamma riprende conoscenza ed è stato commovente vedere la sua gioia quando le abbiamo portato la sua creatura. Pur non essendo ancora in grado di prendersene cura, il suo volto si è illuminato con un’espressione di felicità indescrivibile. Purtroppo, il padre ha continuato le violenze in famiglia ed è ora ricoverato in un centro di riabilitazione per affetti da stupefacenti e problemi di salute mentale. Speriamo e preghiamo che possa rimettersi in salute e tornare nella sua numerosa famiglia che conta ora 4 figli e 3 figlie.

Alla mamma abbiamo offerto il lavoro nella nostra casa per bambini con l’incarico di accudire ai piccoli sotto i 3 anni. Non le manca certo l’esperienza! Questo Natale sarà una invocazione al Buon Dio di aiutare la parte dell’umanità, invasata da desideri assurdi, a rientrare nell’uso della ragione, di salvare il salvabile e credere nell’impossibile senza lasciarci cadere le braccia…

Ringrazio tutti coloro che partecipano in svariati modi alla realizzazione della missione salesiana in Cambogia. Per il bene realizzato nel silenzio, il Signore vede e premia.

Roberto Panetto
Don Bosco di Sihanoukville in Cambogia

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