Sostegno a distanza per i bambini della Guinea Conakry

Pane, bauxite e povertà

Il 5 settembre 2021 per i guineani è stato il giorno in cui un colpo di stato ha deposto il primo presidente espressione di libere elezioni. Erano passati 11 anni dalla sua salita al potere, periodo durante il quale le promesse e la speranza di riforme e di maggiore libertà sono state gradualmente e ineluttabilmente smentite dai fatti.

In Guinea Conakry, che ha una popolazione di circa 12 milioni di abitanti, la maggior parte delle persone vive alla giornata, un’economia di sussistenza che non è sfiorata dai proventi derivati dalle risorse naturali di cui questa nazione è ricca. Il paese possiede il primo giacimento al mondo di bauxite, un minerale indispensabile per la produzione di alluminio.

Ad una congiuntura mondiale particolarmente difficile a causa della pandemia, si aggiungono le conseguenze della guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia. Il prezzo del petrolio, della bauxite e dei cereali è salito alle stelle e a pagarne le conseguenze in modo drammatico sono i paesi più poveri, tra i quali purtroppo possiamo annoverare la Guinea Conakry. Inoltre l’instabilità politica del Paese non fornisce garanzie a quei paesi ricchi che in Africa hanno deciso di investire in primis la Cina, primo importatore di bauxite dalla Guinea.

La presenza dei salesiani

Conakry, capitale della Guinea, si presenta come una città cosmopolita che accoglie famiglie, bambini e giovani provenienti da tutte le regioni del Paese.  Le attività economiche sviluppate nella capitale ruotano principalmente attorno alla pesca ed al commercio informale, ma la maggior parte delle persone svolge lavoretti che a livello economico rendono pochissimo, il minimo indispensabile per vedersi garantito un piatto di cibo.

Dopo la scuola, i bambini e i ragazzi impegnano il loro tempo principalmente nel commercio informale al fine di contribuire ai bisogni della loro famiglia: vendono fazzoletti e cibo ai semafori, lucidano scarpe, fanno i lavavetri, umili occupazioni che non migliorano veramente la condizione economica dei loro genitori. L’istruzione in Guinea Conakry purtroppo non è tra gli interessi di cui il governo si prende più cura, prova ne è il fatto che il rendimento scolastico dei suoi studenti è il fanalino di coda per quanto riguarda l’Africa occidentale.

La prima presenza dei salesiani di Don Bosco nel paese risale al 1986 e culmina nel 2015 con la creazione del Gruppo scolastico Saint Jean Bosco. A Kankan hanno realizzato il Centro di formazione professionale Don Bosco e a Siguiri hanno creato un complesso scolastico dove i bambini e i giovani più vulnerabili hanno la priorità.

Il gruppo scolastico Saint Jean Bosco – Conakry ad oggi accoglie circa 370 studenti di cui 105 della primaria, 176 del college e 89 del liceo. La scuola primaria è nata nell’ottobre del 2021 al fine di migliorare il livello scolastico dei bambini, soprattutto di coloro che hanno molte difficoltà nell’apprendimento. La scuola è cresciuta molto rapidamente in termini di numero degli studenti e di qualità della formazione offerta. Il 90% dei bambini che frequenta la scuola proviene da famiglie modeste e Missioni Don Bosco ha già attivato 39 borse di studio per questi piccoli, ora il desiderio è quello di sostenere altri 23 bambini a partire dall’anno scolastico 2022/23. Si tratta di un aiuto economico di una durata di 3 anni, per i bambini che hanno dai 5 ai 9 anni e che frequenteranno i primi tre anni delle elementari.

Le adozioni a distanza sono uno strumento in grado di fare la differenza perché permettono alle famiglie che ne beneficiano di mandare i figli a scuola, dove ricevono anche un pasto e sono accuditi in un ambiente protetto, finalmente a misura di bambino. La vera sfida, visto il bassissimo livello di scolarizzazione e istruzione nel paese, è quella di creare consapevolezza negli adulti su quanto sia importante dare un’educazione ai propri figli, perché se da un lato nelle famiglie mancano le risorse economiche dall’altro l’avere degli strumenti culturali rappresenta la chiave di volta per poter garantire delle concrete opportunità ai loro figli, le nuove generazioni che rappresentano il futuro del paese.

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