Giorgio Conte, dal tirocinio alla vita missionaria

Ottobre mese missionario attraverso le parole dei Figli di Don Bosco

Giorgio Conte, nato a Torino, fin da piccolo ha frequentato il Colle Don Bosco, prima come allievo delle scuole medie poi per frequentare le scuole professionali. Qui è nata la sua vocazione salesiana presto diventata missionaria in un modo molto particolare.

Durante gli anni dei suoi studi la missione salesiana in Kenya era gestita dall’Ispettoria di Torino e per iniziativa dei suoi superiori fu mandato a fare un tirocinio proprio lì, in Kenya, in una delle case salesiane dell’Ispettoria ubicate fuori dall’Italia. Una vita missionaria piuttosto precoce che l’ha catturato molto velocemente.

Fino ad oggi ha conosciuto, formato e accompagnato centinaia e centinaia di ragazzi e ragazze, loro sono stati la principale motivazione a rimanere in missione, ci racconta, mentre gli chiediamo di descriverci un po’ la sua vita missionaria sempre al fianco dei più giovani nella Casa di Makuyu (opera salesiana che Missioni Don Bosco ha visitato insieme a Fiona May pochi giorni fa) dove è incaricato della tipografia.

Il motto della nostra missione è buoni cristiani e onesti cittadini, per questo crediamo molto nello strumento della formazione professionale, in modo tale che i ragazzi possano imparare un mestiere, mettere su famiglia e potere vivere una vita decente. In tutti questi anni devo dire che molti si sono sistemati, nonostante anche laggiù, come in Italia, fra i giovani ci sono quelli che hanno il desiderio di fare soldi in fretta senza faticare tanto, quindi ancora di più la sfida dell’educazione per noi è grande. Educare ad essere onesti è fondamentale, anche per contrastare il fenomeno molto diffuso della corruzione. Riuscire a dare valori positivi che possono dar loro la forza per andare controcorrente. Alle volte cambia il colore della pelle, ma le cose sono molto simili tra il Kenya e l’Italia.

La sfida dei salesiani è quella di portare avanti progetti di istruzione ed educazione per preparare i ragazzi ad una vita di impegno in contrasto con la “vita facile” che alle volte pensavo di poter trovare in Europa guardando la televisione o i video su YouTube.”

Gli chiediamo in che modo le migrazioni verso il vecchio continente toccano le zone del Paese dove sono presenti le missioni salesiane e ci risponde: “Son pochi quelli che vanno via, essendo una nazione che parla inglese, la maggior parte dei giovani che hanno la possibilità cercano una nuova vita nel Regno Unito, negli Stati Uniti o in altri Paesi anglofoni. Molti vanno per un certo periodo per cercare di accumulare un gruzzolo e poi tornano e cercano di fare qualcosa, sviluppare qualche attività, alle volte anche utile per il Paese o la zona da dove provengono, questo è molto bello!”

A fronte dei tanti anni trascorsi in Kenya, Giorgio Conte si sofferma sull’importanza dell’oratorio in quanto luogo prezioso per i più giovani, la casa salesiana per eccellenza che ti aiuta a crescere e confrontarti con gli altri.

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