Un prezioso accompagnamento ai ragazzi di Magdalena del Mar

La devastante inflazione che ha colpito il Venezuela, secondo gli analisti, ha superato il 2.000% nel 2017 e ha portato una svalutazione del bolivar (moneta locale) del 97.6%. Questo ha costretto i venezuelani a emigrare a causa della mancanza di lavoro o di salari dignitosi. Attualmente, secondo un recente rapporto dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), i venezuelani in Perù ammontano a 1.300.000 persone, costituendo la più grande comunità straniera in Perù, rendendolo il secondo paese con il maggior numero di migranti venezuelani al mondo, dopo la Colombia. Il grande flusso migratorio ha portato con sé nuove complessità sociali, lavorative ed economiche alle quali lo stato peruviano non era preparato.

La Casa Don Bosco si trova nel quartiere di Magdalena del Mar, nella città di Lima, e nasce come servizio di assistenza in risposta alla grande ondata migratoria che si è verificata nel paese nel 2018 e 2019. Oggi è un centro di accoglienza che ospita 45 giovani migranti e rifugiati tra i 18 e i 25 anni e 5 famiglie che si trovano in una situazione di povertà estrema, senza denaro e senza una casa, in fuga da un paese in cui non c’è cibo, lavoro, assistenza sanitaria. All’interno i ragazzi trovano personale qualificato, come educatori e psicologi, e la possibilità di vivere in un clima familiare favorendo la crescita personale e spirituale attraverso la Santa Messa e le attività pastorali. I ragazzi accolti provengono perlopiù da famiglie monoparentali e hanno alle spalle esperienze di abbandono, separazione, lavoro minorile, educazione rigida, esperienze carcerarie. Sono cresciuti nell’attuale situazione socio-politica ed economica del Venezuela e molti non hanno sviluppato o rafforzato le competenze socio-emotive per vivere una vita adulta. In questi anni sono passati dalla Casa più di 700 ragazzi, anche provenienti dall’Ecuador e dalla Colombia.

Il percorso psicologico offerto è composto da quattro fasi:

  1. Ricerca
    Questa fase inizia con il primo incontro tra il giovane e la casa, serve a conoscere la situazione personale e familiare del giovane, nonché le motivazioni che lo portano a chiedere aiuto alla casa.
  2. Alloggio
    Inizia il processo di integrazione e adattamento alle dinamiche quotidiane della Casa, inizia a cercare lavoro con il sostegno dell’orientamento e consulenza per la preparazione del curriculum e la ricerca. Frequenta inoltre momenti di formazione di gruppo e i momenti ricreativi e sportivi, oltre che una sala musica e la zona internet.
  3. Impegno
    Il giovane diventa più indipendente, si prevede sia in grado di assumersi le responsabilità e gli impegni personali e della Casa.
  4. Famiglia
    Questa fase la vivono i giovani che, per varie circostanze, sono stati accolti insieme ai loro partner e i loro bambini e che chiedono volontariamente di far parte di questa nuova esperienza. I giovani vivono una vita più indipendente, poiché hanno già assunto la piena responsabilità per sé stessi e per la propria famiglia

Grazie al vostro sostegno al progetto Un futuro per i giovani venezuelani siamo riusciti a sostenere le spese della Casa, fra cui le utenze dell’acqua, di internet, della corrente elettrica e del carburante, oltre allo stipendio di uno psicoterapeuta e del personale della cucina. Le vostre donazioni ci hanno inoltre permesso di garantire tutte le attività pianificate, pranzo e cena a tutti i ragazzi e le ragazze accolte e materiale didattico, prodotti per l’igiene intima e abbigliamento.

Un progetto prezioso per offrire, a partire dal sistema preventivo, un accompagnamento ai giovani migranti che si trovano in situazione di strada o di vulnerabilità, proponendo loro una formazione ai valori umani e cristiani che li aiuti ad affrontare in modo sereno e responsabile la nuova realtà che si trovano a vivere in un paese straniero.

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