Non sono più in tempo ad augurarvi Buona Pasqua, sono in ritardo, non riesco a capacitarmi, non mi scuso, perché non so quale motivazione darvi, eccetto la classica espressione “il tempo vola”.
Ecco gli ultimi aggiornamenti dalla Nigeria.
Il primo riguarda l’Istituto tecnico Don Bosco Kubwa ad Abuja, si è tenuto un evento di grande rilievo per la presenza salesiana nella capitale del Paese. Il 20 maggio è stata ufficialmente inaugurata la scuola, che comprende anche la parrocchia e il centro giovanile, l’Istituto è già funzionante da due anni. È stata l’occasione per la presentazione ufficiale al mondo politico, accademico e religioso della capitale.
L’Istituto offre una varietà di corsi per ragazzi e ragazze a diversi livelli: elettricità, tecnologia solare, edilizia, idraulica, sartoria, moda, estetica, acconciatura, ristorazione, informatica e comunicazione.
È la risposta dei salesiani ai tanti giovani che necessitano una qualifica tecnica per trovare impiego nel settore dell’industria e dei servizi.
Il secondo riguarda il Centro di protezione dell’infanzia a Lagos, alla presenza di diverse autorità e sostenitori della missione, il 28 maggio è stato inaugurato il nuovo Centro, rinnovato e ampliato, esteso anche alle ragazze. Un luogo che garantisce una crescita inclusiva e il sostegno ai più vulnerabili, i più bisognosi e ai margini della società. Un rifugio sicuro per coloro che hanno bisogno di cure e protezione. Il CPC Don Bosco di Lagos mira a fornire riparo, istruzione e sostegno psicosociale ai bambini che si trovano in situazioni di abbandono, abuso o negligenza, a sostenere la dignità e il futuro dei giovani svantaggiati.
Il CPC di Lagos è la seconda struttura di questo tipo inaugurata dai salesiani in Nigeria. Da anni una struttura analoga esiste a Ibadan. L’atmosfera che ha caratterizzato la giornata è stata piena di gioia e di riconoscenza verso coloro che hanno sostenuto e continuano a sostenere il progetto.
Per finire vi parlo della missione di Bwari, due anni fa è stata fondata la nuova presenza, un grande sogno che gradualmente sta diventando realtà, anche se ad un ritmo meno veloce del previsto. Don Bosco a Valdocco ha cominciato con un semplice prato e una tettoia. Noi dobbiamo ammettere che siamo più avvantaggiati, disponiamo di un terreno che si estende per 4 ettari e mezzo. Comprende la Casa di formazione per i nostri giovani confratelli nell’ultima fase della loro preparazione al sacerdozio. È stata pensata per quattro ostelli separati, ognuno dei quali accoglie una ventina di studenti con i loro formatori. Al centro i servizi comuni ci sono la cucina, la lavanderia e la biblioteca. Il teologato sarà affiancato dal centro giovanile: chiesa, salone multiuso e complesso sportivo. Nella prima fase l’area è stata recintata e messa al sicuro da possibili intrusi, il terreno è tuttora coltivato a fagioli, yam, cassava, mais e altre verdure. A maggio è partita la seconda fase: portare la luce e l’acqua e sono iniziati i lavori per la costruzione del primo ostello.
Per quest’anno continueremo ad essere inquilini nell’Istituto dei Clarettiani. Si prevedevano solo due anni, ma dobbiamo estendere il soggiorno per un altro anno. Siamo allo stretto e non nelle condizioni ideali. Col nuovo anno accademico la comunità crescerà di qualche unità e dovremo stringerci ancora di più. Ma sopravvivremo.
La situazione nel Paese continua ad essere molto difficile con pochi segni di immediato miglioramento. Lasituazione economica non migliora, la generale insicurezza sociale e la mancanza di interventi significativi da parte del governo per migliorare la vita del cittadino comune portano ancora povertà e difficoltà di ogni sorta, ma noi non ci fermiamo, ogni giorno siamo al fiano degli ultimi, come sempre.
Grazie per il vostro sostegno. Una preghiera.
don Riccardo Castellino