Riscopriamo la preghiera, l’incontro personale con Dio

Il 2024 sarà un anno speciale per la storia della Chiesa, perché precede un evento imprescindibile per ogni credente: il Giubileo. Durante l’Anno Santo, infatti, potremo ricevere l’indulgenza plenaria, una concessione che ci libera non solo dai peccati, ma anche dalle pene a cui sono legati. In attesa della Bolla di indizione, in cui saranno indicate le date di inizio e fine del Giubileo, ho pensato di proporre una riflessione legata alla lettera che Papa Francesco ha rivolto all’arcivescovo Rino Fisichella, nella quale il Santo Padre inizia a tracciare le linee che dovranno caratterizzare il cammino giubilare.

Iniziamo insieme a prepararci all’imminente Giubileo attraverso il gesto più semplice, ma profondo, che ci mette in relazione con Dio: pregare. Scrive Papa Francesco: “In questo tempo di preparazione, mi rallegra pensare che si potrà dedicare l’anno precedente l’evento giubilare a una grande “sinfonia” di preghiera. Anzitutto per recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo.” Metterci alla Presenza di Dio, per ascoltare quello che Lui ha da dire sulle nostre vite, significa far tacere il rumore del mondo, le opinioni che ci distolgono, per andare alla fonte di Vita.

“Un intenso anno di preghiera – prosegue nella lettera il Santo Padre – in cui i cuori si aprano a ricevere l’abbondanza della Grazia, facendo del “Padre nostro”, l’orazione che Gesù ci ha insegnato, il programma di vita di ogni suo discepolo.”

Per noi salesiani la preghiera è sempre stata un punto di riferimento. Il nostro fondatore San Giovanni Bosco non smetteva di sottolinearne i benefici: era la sorgente della sua fede, del suo amore e della sua gioia che lo poneva in una straordinaria unione con Dio.

Nella nostra Famiglia Salesiana sorridiamo sempre volentieri ricordando un momento particolare avvenuto durante il suo processo di canonizzazione: dopo aver elencato, in una lunghissima sequenza, tutte le opere del futuro Santo dei Giovani, tra i membri della Congregazione sorse spontanea la domanda: “Quando pregava Don Bosco?” Nella discussione intervenne direttamente Papa Pio XI dicendo: “La domanda è stata posta male. Ci si deve piuttosto chiedere: quando non pregava Don Bosco?” Questo aneddoto ha un valore importante: ciò che ci invita a riscoprire il Santo Padre Francesco attraverso una più assidua preghiera non è assolutamente in contrasto con le molte cose che ogni giorno dobbiamo fare. Perché rivolgersi a Dio Padre, fissando il nostro sguardo su di Lui, ci aiuta a fare ogni cosa. Ma soprattutto ci aiuta a farla bene!

Padre Daniel Antúnez

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