Perché ad ogni bambino non manchino mai cibo e cure

Luis Eduardo ha otto anni e una sorella di quattro, originari di Valles del Tuy nello Stato di Miranda, lui e la famiglia si sono trasferiti a Caracas in cerca di condizioni di una vita migliore, ma sono riusciti a trovare solo un alloggio di fortuna in condizioni molto precarie in un insediamento illegale. Luis non frequenta la scuola, non sa leggere, né scrivere.

Oggi, da lunedì a venerdì, vive nella Casa salesiana Hogar de Palo Verde, i missionari ci hanno raccontato che i primi giorni Luis era solito fare i bisogni negli spazi comuni della casa, non aveva mai avuto un bagno nelle sue abitazioni, né un luogo dove potersi lavare, non sapeva come fare. Nel fine settimana torna a casa dalla madre e dalla sorella e al suo ritorno racconta spesso agli educatori che ha mangiato “arepa solo” oppure “arroz solo”, solo riso oppure un’arepa, una sorta di focaccina.

Sofia invece ha dodici anni, è la più giovane di cinque fratelli, ha due sorelle maggiori rispettivamente di 19 e 16 anni e due fratelli di 17 e 15 anni, tutti e cinque non frequentano la scuola. Il padre è stato privato della libertà per nove anni per presunti abusi sessuali, le cui vittime sono le due figlie maggiori. La madre dei bambini soffre di un disturbo dissociativo della personalità, la sorella maggiore in alcune occasioni è entrata in contatto con il mondo della prostituzione, mentre l’altra sorella spesso si allontana da casa e frequenta bande di ragazzini di strada.

Sofia è scappata di casa in tre occasioni, la prima volta per una notte, poi per 48 ore e l’ultima per 6 giorni, facendosi vedere nelle piazze del centro di Caracas a chiedere l’elemosina, svolgendo questa attività sotto la manipolazione di adulti più anziani.

Da quando è stata accolta nella Casa Hogar Don Bosco Sarría ha mostrato segni di malnutrizione e, viste le sue ripetute fughe, il Consiglio di protezione ha affidato ai responsabili della casa il compito di fungere da garanti temporanei di protezione, assicurando la sua presenza quotidiana in casa, fornendo il pranzo anche ai suoi parenti.

Le storie di Luis e Sofia sono solo due esempi delle tantissime situazioni di estrema povertà in cui vivono migliaia di bambini in Venezuela, ci racconta padre Jorge Bastidas: “Perché ad ogni bambino non manchino mai cibo, cure e affetto, dobbiamo garantire loro l’essenziale.”

Il progetto Patio Seguro vuole essere la risposta salesiana a questa terribile emergenza nutrizionale e sanitaria. Vogliamo fornire 31.122 piatti caldi, offrire 2.964 sedute di terapia psicologica e psicopedagogica, sostenere 247 nuclei familiari con pastiglie che rendono l’acqua potabile.

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