Panda 4 mission: missione compiuta 

Ricordate questa iniziativa? Re­alizzato con il prezioso supporto dell’associazione “Torino Heri­tage”, che promuove la cultura automobilistica attraverso la valorizzazione delle autovetture d’epoca, il progetto si è sviluppato intorno alla rinascita di una Panda, immatricolata nell’anno del cen­tenario di Don Bosco (1988): i giovani del Centro di Formazione Professionale Re­baudengo di Torino, a stretto contatto con i loro formatori e con il supporto di aziende del settore, hanno avuto l’op­portunità di restaurare completamente l’automobile, mettendo a punto quanto appreso nei rispettivi percorsi formativi. Gli interni sono stati realizzati sulla base di bozzetti ideati dai ragazzi del primo anno di corso e visionati da Giorgetto Giugiaro, il designer che inventò la Panda nel 1980.

Il 10 giugno 2022 l’autovettura è stata messa all’incanto dalla celebre Casa d’A­ste Bolaffi e il ricavato è stato devoluto al Centro Notre Dame di Clairvaux di Ivato in Madagascar, con il quale, per l’occasio­ne, è tata creata una sorta di gemellaggio. Poiché non è stato possibile coprire le in­tere spese per il rinnovo dei laboratori di auto-meccanica di Clairvaux con il solo rica­vato della Panda, abbiamo coinvolto -i nostri sostenitori, che si sono mostrati generosi e attenti come sempre!

Vogliamo ringraziare tutti gli amici che ci hanno sostenuti donando per il progetto e condividere con loro il resoconto che ci han­no inviato i missionari di Don Bosco in Madagascar.

Ecco qualche stralcio del report ricevuto da don Erminio De Santis di Notre Dame de Clairvaux: Con la fornitura dei nuovi materiali e stru­menti di lavoro (saldatrici, chiave dinamo­metrica, serie di 25 chiavi combinate metri­che in scatola, serie di chiavi ad anello ad angolo, martinetto in acciaio con cavalletto, chiave ad impulsi mini monster, martinetto universale…), le attività formative del la­boratorio automotive si sono velocizzate e sono migliorate. Un maggior numero di attrezzi di lavoro ha permesso l’incre­mento del numero delle esercitazioni, do­tando gli allievi degli strumenti necessari. Le attività realizzate dai giovani sono tutte quelle previste dal piano di formazione del Ministero competente e non sono emerse criticità, essendo i corsi già ampiamente sperimentati negli anni precedenti.

I bene­ficiari diretti del progetto sono ragazzi in grave situazione di necessità, che vengo­no accolti come interni o esterni presso la nostra Opera. Dopo lo stage nelle varie imprese del settore e gli esami di stato, i giovani sono introdotti al lavoro con l’as­sistenza attraverso il nostro “Ufficio di ri­cerca e collocamento”, realizzando così un risultato importantissimo per la loro vita e il loro avvenire. A questo punto viene rag­giunto un altro importante risultato: l’aiu­to concreto dei giovani alle loro famiglie poverissime, che sono quindi i beneficiari indiretti della realizzazione del progetto. La maggiore disponibilità di macchinari e attrezzi, inoltre, ci permette anche di accettare commesse di lavoro riguardan­ti, per esempio, la riparazione degli pneu­matici: non si tratta di una grande mole di lavoro, che sarebbe irrealizzabile in un Cen­tro di formazione, ma di un ulteriore aiu­to concreto al finanziamento alla scuola professionale.Inoltre, la donazione delle attrezzature necessarie, ci ha permesso di risparmiare denaro che può essere destina­to ad altri scopi, come la mensa giornaliera o le altre attività formative, e alleggerisce la spesa generale dell’Opera.

Con gli acquisti operati per mezzo di que­sto progetto, prevediamo di sostenere il laboratorio per una decina di anni senza altri interventi straordinari.

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