Ovunque metti piede c’è qualcosa da fare, da migliorare – Diario di viaggio in Congo

Quarta parte dei diari del viaggio missionario in Congo

Lunedì 15 agosto (Giorno della Vergine)

Oggi dopo la preghiera comunitaria abbiamo celebrato l’Eucaristia con un gruppo di giovani salesiani in formazione, poi ci siamo preparati per uscire a visitare la missione di Lukunga. All’arrivo il direttore ci ha fatto fare un giro dell’opera. La proprietà è molto grande. Ci siamo diretti verso la parrocchia e poi alla scuola elementare. Il direttore mi ha parlato un po’ della situazione delle famiglie, della necessità di garantire a più bambini la possibilità di andare a scuola affinché possano partecipare alle attività della missione. Mentre passeggiavamo e salutavamo la gente per strada, ancora una volta vedo bancarelle a perdita d’occhio. Come sempre, coloro che vendono qualsiasi cosa per strada sono donne, giovani e anche bambini, raramente ci sono uomini. Quando siamo entrati nella scuola i ragazzi stavano sostenendo un esame, sorprendentemente i conti si facevano con bastoni e cerchi, ho avuto il grande piacere di sedermi con alcuni di loro e aiutarli a fare i conti, che piacere. La scuola ha circa 1.200 studenti e ha due turni, mattina e pomeriggio, perché non hanno abbastanza aule per tenere tutti gli alunni contemporaneamente, i bagni sono davvero molto precari. Hanno bisogno di costruire più aule e nuovi bagni per risolvere problemi di sicurezza e igiene. Risolvere questi due problemi significa poter svolgere altre attività al termine dell’orario scolastico.

Successivamente abbiamo visitato i laboratori della scuola professionale, il liceo, la casa per bambini di strada e l’asilo nido. Ovunque metti piede c’è qualcosa da fare, c’è bisogno, c’è qualcosa da migliorare, per esempio: il liceo ha bisogno di 6 aule in più per accogliere più studenti, in questo momento sono circa 1.300. Nella scuola materna devono ancora finire due aule, fare il pavimento, mettere il tetto e le finestre, oggi hanno 250 bambini dai 3 ai 5 anni e ne vogliono almeno altri 100, non è solo un augurio, è un bisogno: qui ovunque guardi ci sono bambini.

Il centro di formazione professionale fa un ottimo lavoro con i giovani, garantendo corsi per imparare un mestiere: taglio e cucito, muratura, falegnameria, fabbro. Alla fine del corso viene offerto loro di fare un tirocinio nello stesso luogo. Non è facile per questi giovani trovare un lavoro, ma almeno hanno già uno strumento, cominciare è già qualcosa.

Infine abbiamo visitato la Casa dei ragazzi di strada Maison Papy, sono circa 50 i ragazzi ospitati, accompagnati da un salesiano, insieme ad un’equipe di educatori. Stanno realizzando nuove stanze perché quelle che hanno oggi non sono in ottime condizioni e poi devono costruire un nuovo refettorio più confortevole. Quest’opera ha già 25 anni e non smette di crescere. Dopo pranzo siamo andati a visitare l’orto che è molto grande ed è gestito da un gruppo di madri vedove, sono loro che si occupano della coltivazione dei campi. Come in ogni spazio che visitiamo qui, la rete idrica deve essere migliorata.

Abbiamo salutato i confratelli con l’impegno di poterli aiutarli presto, credo che il tema educativo sia una grande scommessa per dare una risposta a tanti giovani che hanno bisogno di essere aiutati, hanno bisogno di un futuro diverso.

Martedì 16 agosto (compleanno di Don Bosco)

Dopo le preghiere e finita la colazione, abbiamo colto l’occasione per intervistare alcuni missionari salesiani che sono qui per qualche giorno di riposo. Il direttore del Centro di formazione professionale di Mbuji Mayi e quello di Pointe Noire. Finite le interviste ci siamo diretti al Centro Masina 1. Abbiamo visitato la scuola materna e il direttore ci ha raccontato la realtà e la necessità di avere almeno altre due aule per riuscire ad ospitare altri 100 bambini nei prossimi anni, gli spazi sono pochi. Oggi sono più di 200 i bambini tra i 3 e i 5 anni che passeranno poi alla scuola primaria dove sono circa 1.300. Anche qui c’è un gran bisogno di nuovi servizi igienici- in passato avevamo sostenuto questa missione, ma il numero dei bambini è cresciuto molto e non sono più sufficienti per il numero degli studenti ospitati. Quanto c’è da fare: i bisogni sono innumerevoli. Dobbiamo rimboccarci le maniche, la vita di tanti ragazzi e ragazze dipende dalle possibilità che le nostre scuole possono offrire.

Abbiamo visitato alcuni laboratori del CFP, panetteria, ferramenta e falegnameria: qui costruiscono banchi che poi andranno nelle scuole, è un lavoro molto prezioso! I cortili erano pieni di bambini che praticavano basket, pallavolo, judo, karate e box. La cosa più interessante è che lo fanno con i mezzi che hanno, quanto altro potrebbero fare se avessero i mezzi di cui hanno bisogno! È stato un piacere vedere i salesiani nel cortile insieme a loro: oggi è un giorno speciale si festeggia il compleanno del nostro caro Don Bosco e cosa c’è di meglio che vedere i Figli di Don Bosco essere parte della vita dell’oratorio?

Padre Daniel Antúnez

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