Abuja, 8 settembre 2025
Carissimi amici, sono rientrato in Nigeria dopo un breve intervallo in Italia. Io mi sono riposato, ma nel mese di Agosto le nostre comunità hanno continuato a lavorare. Le attività pastorali per i ragazzi non vanno in ferie, semplicemente cambiano il ritmo. Il carisma salesiano non conosce interruzioni.
Voglio condividere con voi due attività di grandissimo valore educativo e formativo di questo periodo: il campo vacanze e l’incontro annuale del movimento giovanile salesiano.
Il campo vacanze è cresciuto continuamente col passare degli anni fino a diventare un’attività qualificante delle presenze salesiane in Nigeria, trasformandosi in un momento di grande valore associativo-educativo. Ogni anno viene proposta una tematica, scelta tra gli eventi rilevanti della Chiesa e della Congregazione. Ovviamente quest’anno non poteva essere che il tema del Giubileo: Pellegrini di Speranza.
Ogni giorno si tiene un momento di preghiera, una riflessione sul “buon giorno” e poi la prima sessione di natura scolastica: lezioni, ripetizioni, compiti delle vacanze. In seguito, una seconda sessione costituita da attività varie che mirano a scoprire e sviluppare talenti e hobby personali: musica, danza, sport, computer, sartoria, cucina. E infine nel pomeriggio attività associative e ricreative. Una preghiera e un pensiero di “buona notte” chiude la giornata. Ogni settimana si tiene una gita per visitare qualche luogo di interesse culturale, una giornata dedicata allo sport, ogni gruppo deve esibirsi in costumi tradizionali e presentare sul palco scene di vita di culture diverse.
Quattro settimane con questo ritmo galvanizza i ragazzi, che al termine della giornata non vorrebbero tornare a casa. Il campo, aperto a tutti indipendentemente dall’appartenenza religiosa o etnica, diventa un momento di aggregazione. La varietà di attività ricreative, culturali ed educative aiuta a creare uno spirito di gioia e serenità, che abbatte le barriere etniche e opera la non facile integrazione sociale. Ovviamente questo clima di spontaneità e gioia apre anche le porte all’evangelizzazione. Non sorprende il numero sempre in crescita dei partecipanti e l’impossibilità di accoglierli tutti.
Gli animatori sono costantemente presenti e attivi tra i ragazzi, giungono al termine della giornata sfiniti, ma ancora raccolgono le ultime forze per un incontro di valutazione della giornata e la programmazione della successiva. Nulla è lasciato all’improvvisazione. Per loro è un buon momento di crescita nel valore della generosità e per alcuni segna anche l’inizio di un cammino di discernimento vocazionale.
Un grande aiuto e sostegno alla riuscita del campo è il contributo dei giovani salesiani, gli studenti di filosofia e teologia. Alla chiusura dell’anno accademico i confratelli vengono assegnati alle varie comunità per il periodo di vacanza, una vacanza di lavoro! Il Campo diventa il banco di prova della loro abilità pastorale e un ulteriore metro per valutare la loro idoneità alla vita salesiana. L’educazione non si fa solo nelle aule scolastiche né l’evangelizzazione solo in chiesa. Don Bosco ha capito che i ragazzi vanno presi dove sono e a cominciare da quello che essi amano, per poi portarli a quello che ama il Signore.
Un altro evento significativo per la pastorale giovanile è il Convegno Annuale del Movimento Giovanile Salesiano che raduna giovani provenienti da tutte le opere. Quest’anno ad Ondo si sono ritrovati 285 giovani e 33 salesiani. Giornate molto intense e di grande incidenza nella vita dei giovani, perché li fa crescere nel loro servizio di animazione nei rispettivi campi di azione: oratorio, centro giovanile e scuola. Il programma è ricco di contenuto formativo umano e cristiano: Messa quotidiana, conferenze e dibattiti su temi rilevanti per i giovani e non sono esclusi momenti di distensione e sano divertimento. Una novità assoluta di quest’anno: alcuni rappresentanti sono arrivati dal Niger, dove la prima presenza salesiana è iniziata appena 2 anni fa.
Don Bosco è in crescita in Nigeria. Il Signore ci benedice con il dono di tante vocazioni. Una domanda mi sentivo sovente rivolgere in questi giorni passati: “Ma perché vai in Africa quando abbiamo tanto bisogno di sacerdoti qui?”. Vero! In Nigeria lo scorso 19 luglio abbiamo avuto 9 ordinazioni sacerdotali. In questi ultimi 3 anni abbiamo aperto due nuove presenze. Sembrano tante, ed effettivamente lo sono. Ma cos’è questo in un paese di circa 237 milioni di abitanti? Mi viene in mente la missione di Tappita dove la parrocchia aveva la cura pastorale di 25 piccole comunità nei villaggi con difficili vie di comunicazione. Quindi i bisogni sono sempre molto relativi. E poi, l’Africa ha sete di Dio e del Vangelo, si può dire altrettanto del mondo occidentale?
Grazie per il vostro sostegno, una preghiera.
Padre Riccardo Castellino
missionario salesiano ad Abuja in Nigeria