La Santa Pasqua nelle missioni salesiane

Bolivia, Cambogia, Etiopia, Brasile, Nigeria e Italia, sono i paesi dai quali sei nostri cari missionari salesiani ci hanno inviato un pensiero sulla Santa Pasqua di Resurrezione.

 

Padre Serafino Chiesa, missionario in Bolivia

Auguro a tutti di preparare e di vivere una Pasqua di Pace. Che la colomba della pace arrivi a portare il suo ramo di ulivo a tutti gli oppressi dalle guerre e che il mondo non lavori più per armamenti, ma per produrre sviluppo e alimenti per tutti. Noi salesiani in missione ci proponiamo di essere portatori di una nuova speranza, per reinventare una nuova forma di vivere la globalità nel rispetto delle differenze e in una rinnovata solidarietá. Per stare accanto a chi è massacrato dalla guerra, a chi ha bisogno di mangiare, ai ragazzi di strada, a chi si sente abbandonato dalla società e vive al margine di tutto, ai ragazzi senza futuro che si rifugiano nella droga e nella prostituzione.

Roberto Panetto, missionario in Cambogia

Qui in Cambogia il cristianesimo è una religione minoritaria, pertanto non abbiamo nessuna uova di Pasqua né conigli di cioccolato nei negozi. In preparazione alla Pasqua, un evento molto popolare tra i giovani cristiani è la preghiera di Taizé. È sorprendente vedere che molti studenti si uniscono per riflettere, cantare e pregare in silenzio. La Pasqua coincide sempre con il Capodanno cambogiano e inoltre quest’anno la Cambogia ospita i Giochi del Sud-Est Asiatico. Il personale e gli studenti decoreranno la scuola e le nostre scuole sembreranno dei mini villaggi cambogiani. Gli studenti del Don Bosco Phnom Penh usano bastoni di bambù per costruire piccole capanne, nelle scuole di Sihanoukville e Poipet si usano le gabbie da pesca in bambù e nella scuola agrotecnica a Battambang fieno secco e altri attrezzi agricoli. La doppia celebrazione della Pasqua e del Capodanno cambogiano rende l’atmosfera molto gioiosa!

Padre Giampiero De Nardi, missionario momentaneamente in Italia

Mi trovo ad Ancona momentaneamente, una realtà abbastanza particolare, forse unica. Nel mio quartiere sono presenti persone che provengono da 101 nazioni, per cui quest’anno il mio augurio per la Pasqua prende spunto da quello che sto vivendo. Pensavo alla condizione di Gesù. Gesù era uno straniero, era un Galileo. Veniva chiamato Gesù il Nazareno, non Gesù il betlemita. Quando torna a Nazareth, si definisce profeta non accettato in patria, riconoscendosi anche lui proprio come Nazareno. Gesù, lo straniero, non sente stranieri coloro che gli stanno accanto, li sente amici e li ama di un amore straordinario, gratuito, ama anche coloro che non lo amano. Lo straniero che non rende stranieri gli altri. Gesù, lo straniero, ci insegna che il buono ed il vero può venire da dove meno te lo aspetti. Gesù, lo straniero, ci apre alla condivisione perché Dio è sempre pronto a stupirci per vie che nessuno conosce. Buona Pasqua di accoglienza!

Abba Filippo Perin, missionario in Etiopia

Cari amici, vorrei augurarvi buona Pasqua. Nel Vangelo della Passione di Gesù il nostro personaggio più bello, perché originario dall’Africa, è sicuramente Simone di Cirene (una città della Libia), il quale si trovava per strada mentre passava Gesù con la Croce e lo ha aiutato a portarla. Che bello questo gesto! Già a Natale l’Africa accoglie Gesù come profugo, che fugge in Egitto perché Erode voleva ucciderlo, ora un uomo dell’Africa arriva fino a Gerusalemme per aiutare Gesù a portare la Croce. In ogni parte del mondo quando incontri qualcuno in difficoltà senti dentro di te questa domanda: “Vuoi essere il mio Cireneo?”, cioè: “vuoi aiutarmi a portare la Croce?”. Gesù porta la nostra Croce, per questo noi portiamo quella degli altri. Un grazie di cuore a tutti i nostri benefattori che ci aiutano a portare la croce della povera gente e un ricordo nella nostra preghiera nel giorno di Pasqua per voi. Grazie e Buona Pasqua!

Padre Giacomo Begni, missionario in Brasile
Qui in Brasile ci stiamo preparando alla Pasqua e voi benefattori? Voi siete la benedizione puntuale e fedele di Dio. Tramite la vostra condivisione fattiva del sogno di Don Bosco permettete alla Provvidenza di toccare, curare e guarire le ferite di tanta gioventù in situazione di vulnerabilità e fragilità. Siete voi a rendere possibile ad una moltitudine di gioventù senza opportunità, la scoperta e possibilità felice di una nuova pagina di vita, perché girando pagina alla propria storia rinasce la speranza… è la novità del Vangelo del Signore che si realizza. Buona Pasqua a tutti!

Padre Riccardo Castellino, missionario in Nigeria

Cari amici, ci prepariamo a cantare di nuovo l’Alleluia. La Pasqua è indubbiamente il centro delle celebrazioni cristiane. Nelle nostre comunità alcuni momenti sono molto significativi, ad esempio, le palme della Domenica sono vere palme, qui non mancano, e alla benedizione segue una lunga processione al ritmo di tamburi con canti e danze. In alcune comunità meglio attrezzate non manca la presenza dell’asinello cavalcato da Gesù. La veglia Pasquale però è la più accattivante delle celebrazioni. ll fuoco è un vero falò che arde mentre la gente si raduna. La Pasqua coincide con l’arrivo delle piogge. Dopo mesi di aridità e di polvere, la natura torna a rinascere. Gli agricoltori preparano il terreno per seminare e guardano alla nuova stagione nella speranza di un buon raccolto. La Nigeria cerca di rinascere da una situazione di tensione dopo l’esito delle elezioni. Possa la Pasqua donare a tutti più speranza e serenità. Un grazie per la vostra costante presenza accanto a noi.

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