I salesiani in Terra Santa: una lunga storia

Questa storia inizia nella seconda metà dell’Ottocento, quando don Antonio Belloni, sacerdote ligure, partì per la Terra Santa… Qui fondò una piccola comunità impegnata nell’educazione dei giovani e aprì tre strutture in tre diverse località. A Betlemme, in particolare, avviò un grande orfanotrofio, in cui offrì ai bambini senza famiglia una casa e un percorso di studi, e un forno per garantire il sostentamento dell’opera. Desiderando assicurare continuità alla propria congregazione, il sacerdote iniziò a coltivare il sogno di unirsi ai salesiani, e manifestò il proposito all’amico Don Bosco, che accolse il suo desiderio. Così, nel 1891, i primi salesiani giunsero in Terra Santa, e si misero al lavoro insieme a don Belloni. Diventato salesiano, oltre alla casa di Betlemme, don Belloni portò con sé in dote la scuola agricola di Beitgemal, il noviziato di Cremisan e il vasto terreno su cui doveva essere costruita la casa di Nazaret. Don Belloni morì nel 1903 e da allora è stato ricordato come il “padre degli orfani” (“Abuliatama”)

Col passare degli anni i Salesiani hanno ampliato e modernizzato l’offerta formativa, seguendo le esigenze del contesto e della modernizzazione. Fondata inizialmente come semplice “Scuola di Arti e Mestieri”, la scuola salesiana è stata trasformata, con il passar del tempo, in un vero e proprio centro professionale con un curriculum formativo di tre anni, con corsi in meccanica, elettromeccanica, saldatura, tornitura, elettricità, radio-televisione e falegnameria. Accoglie ogni anno circa 150 studenti, sia cristiani, sia musulmani, che seguono la scuola ufficiale fino all’esame di maturità professionale. Altrettanti ragazzi seguono invece dei corsi brevi annuali, per l’apprendimento esclusivamente delle abilità professionali. 

Alla scuola si affiancano tutta una serie di attività pastorali, di aggregazione sociale e caritatevoli, a supporto della comunità locale, cristiana e non solo. I Salesiani gestiscono la chiesa del Sacro Cuore e l’Oratorio che accolgono settimanalmente centinaia di fedeli e di giovani. L’Opera salesiana nel suo complesso è considerata un centro educativo di grande importanza; offre la possibilità di svolgere molte attività educative e ludiche di diverso tipo, teatrali, sportive, scoutistiche, musicali e corali. Gli scout e la banda apportano il loro contributo, con altri gruppi, in occasione delle festività natalizie soprattutto, ma anche di altre ricorrenze sia civili che religiose.

Non da ultimo va poi ricordato il Museo Internazionale della Natività realizzato in cooperazione con i Salesiani e il VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo e inaugurato in occasione del Giubileo del 2000. Si tratta di una raccolta di oltre 250 presepi provenienti da tutto il mondo, diversi per stile, dimensione e materiale impiegato, raccolti in dodici sale, al pian terreno dello storico convento salesiano, in un ambiente caratteristico e suggestivo, fatto di arcosoli in pietra, nicchie e arcate originali. Il Museo, che gode del patrocinio dall’UNESCO, permette ai visitatori di vivere l’evento della Natività nel suo luogo storico, in una dimensione mondiale capace di trasmettere un messaggio di pace e convivenza universali.

Segui il programma I viaggi del cuore su Canale 5, questa domenica 5/06 ore 9.00 il cammino di don Davide Banzato si fermerà a Betlemme e racconterà la presenza salesiana in Terra Santa.

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