Buona partenza ai nostri missionari salesiani

Per la 154° volta si rinnova un appuntamento imperdibile: la partenza missionaria salesiana, una vera e propria testimonianza di fede che si esprime nella scelta di dire “Sì” ad un progetto ancora più grande, la scelta di tanti salesiani di diventare missionari.

Il prossimo 24 settembre i nostri partenti riceveranno la croce di cuoio, simbolo forte del loro mandato missionario. È un momento di fondamentale importanza per noi di Missioni Don Bosco, questa celebrazione è un’eredità che ci giunge direttamente da Don Bosco: nella prima spedizione avvenuta proprio qui a Torino nella Basilica di Maria Ausiliatrice l’11 novembre 1875, il Santo dei giovani consegnò personalmente ai salesiani in partenza dei “crocifissi missionari”.

Brasile, Sud Sudan, Nepal, Mozambico, Sri Lanka, Papua Nuova Guinea, sono alcune delle terre di missione che i ventiquattro nuovi partenti raggiungeranno dopo la celebrazione che terrà il Rettor Maggiore dei salesiani, Don Ángel Fernández Artime, nella Basilica a Valdocco.

«L’idea che mi ha spinto a diventare missionario è frutto di diversi incontri che ho avuto con alcuni grandi missionari. Ho incontrato alcuni missionari stranieri fin da quando ero un ragazzino. Vorrei ricordare i loro nomi, in particolare: don José Carbonell, don Baltasar Pires, don Eligio Locatelli, don Henry Bonetti e altri grandi missionari di altre Congregazioni che lavoravano nella mia città», ha raccontato don Ferdinandus Ola Amang, giovane salesiano originario dell’Indonesia, a InfoAns, l’agenzia stampa salesiana.

Oggi come allora, la partenza missionaria salesiana ha per noi un significato enorme. Siamo presenti in 134 Paesi, ma tutto questo non sarebbe stato possibile senza il “Sì” del nostro Santo a quei “sogni missionari”, secondo i quali dovevamo spingerci oltre i confini italiani per andare in aiuto dei giovani di tutto il mondo.

«Questa decisione di “Sì” non è stata solo mia. Questo “sì” è stato ispirato dalla nostra madre Maria, e questo “sì” è anche un sì generoso di mia madre e della mia famiglia. Questo “sì” non è incentrato solo su di me, ma è anche un “sì” dei miei formatori, dei miei docenti e miei amici che hanno fatto il cammino con me per purificare e rafforzare questa chiamata missionaria», sono le parole di Kerwin P. Valeroso, giovane partente salesiano che lascerà le Filippine per raggiungere l’Africa.

I missionari della 154° partenza hanno diverse guide, modelli missionari di cui vorrebbe seguire la vita: Klimer Xavier Sánchez Carrión, originario dell’Ecuador e destinato al Mozambico, ha raccontato a InfoAns che da quando ha ricevuto l’invito per la partenza pensa a «don Luigi Bolla, missionario salesiano in Ecuador e Perù. Ha dato la sua vita al servizio del popolo Achuar in Amazzonia. Oggi è considerato un Servo di Dio per il suo amore appassionato e la sua dedizione alla missione. Ha mangiato come gli indigeni che serviva, ha lavorato come loro, ha vissuto come loro e loro lo amano come uno di loro».

I nostri missionari sono persone comuni, laici e consacrati, che hanno saputo trasformare le proprie vite mettendosi al servizio del prossimo, lasciando da parte le loro paure per rispondere “Sì” ad ogni singolo passo che veniva chiesto loro di fare. Vi aspettiamo il prossimo 24 settembre per pregare e sederti con noi nei banchi della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino. Diciamo SÌ all’impegno dei missionari salesiani, i loro sforzi a favore dei più bisognosi meritano un aiuto concreto!

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