L’emergenza sociale in Venezuela non conosce tregua. La crisi umanitaria in atto è stata provocata dal collasso economico iniziato nel 2014 e peggiorato negli anni successivi. Il sistema sanitario del Paese ha smesso di funzionare mentre l’iperinflazione, unita ad una scarsità di beni di prima necessità come acqua, cibo e benzina, ha fatto scoppiare disordini e sommosse. La pandemia ha aggravato il quadro complessivo e ha impedito che si verificasse una crescita economica necessaria per porre rimedio alla situazione.
I primi missionari salesiani arrivarono a Caracas nel 1894 e da allora sono accanto alla popolazione attraverso l’azione educativa, pastorale, sociale. Oggi i nostri missionari gestiscono parrocchie, centri professionali, oratori, scuole di ogni ordine e grado, e, negli ultimi anni, da quando la crisi si è fatta attanagliante per tutti, compresa la classe media, anche mense per i poveri e dispensari medici, che funzionano a pieno ritmo.
I Figli di Don Bosco sono presenti in tutto il Paese, dalle baraccopoli di Caracas fino al cuore dell’Amazzonia venezuelana, dove gli indios sono particolarmente penalizzati dalla crisi nazionale.