Progetto corsi sartoria

Fili di speranza per giovani donne

Progetto corsi sartoria

Fili di speranza per giovani donne

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Promozione Femminile

Il primato della disuguaglianza sociale

La presenza dei Figli di Don Bosco in Sudafrica affonda le sue radici nel 1896, quando i primi missionari arrivarono a Cape Town con l’obiettivo di prendersi cura dei giovani più poveri ed emarginati. Da allora, l’opera salesiana si è diffusa in diverse regioni del Paese, promuovendo l’educazione, la formazione professionale e l’accompagnamento spirituale. Fedeli al carisma di Don Bosco, i missionari lavorano per dare ai giovani strumenti concreti per costruirsi un futuro, specialmente nelle realtà più fragili e trascurate, figlie di una realtà storica molto complessa: quella dell’apartheid. Un recente rapporto della Banca Mondiale pone il Sudafrica in cima alla classifica dei Paesi più diseguali: con il 10% della popolazione che possiede circa l’80% della ricchezza, mentre il 60% dei suoi abitanti ne detiene soltanto il 7%, la “nazione arcobaleno” è la prima per disuguaglianza sociale tra 164 Paesi nel mondo presi in esame. In Sudafrica, l’eredità del colonialismo e dell’apartheid radicata nella segregazione razziale, vede ancora i bianchi vivere nelle città e la maggioranza dei neri nei ghetti delle township, fenomeno che rafforza sempre di più le disuguaglianze.

Formazione in sartoria

Il progetto si rivolge soprattutto agli abitanti della township di Cape Flats, segnata da gravi problemi sociali: povertà diffusa, disoccupazione giovanile, violenza domestica e mancanza di opportunità educative e lavorative. Le giovani donne in particolare affrontano ostacoli enormi: spesso costrette ad abbandonare gli studi, senza competenze professionali e vittime di discriminazioni, rimangono intrappolate in cicli di esclusione e vulnerabilità. Per rispondere a queste sfide, i Figli di Don Bosco hanno avviato un corso di formazione sartoriale rivolto a giovani donne svantaggiate, che prevede un percorso pratico e teorico di 6 mesi. Le partecipanti imparano a cucire, confezionare abiti, utilizzare macchinari e gestire piccoli progetti imprenditoriali. A fine corso, ognuna riceve un kit contenente tessuti, strumenti e materiali per iniziare a lavorare da casa e produrre i primi capi da vendere. Il percorso si conclude con una sfilata di fine anno, durante la quale le ragazze presentano gli abiti realizzati con le proprie mani: un momento di orgoglio e riscatto che celebra talento, determinazione e futuro. Per sostenere l’avvio dei corsi i missionari ci hanno chiesto un contributo di 10.000€. Il progetto coinvolgerà 45 giovani donne all’anno, offrendo loro una possibilità concreta di emancipazione economica e sociale.

Codice Progetto 26695

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