Primo piano di un bimbo libanese

Emergenza Libano – Una Nazione al collasso

Primo piano di un bimbo libanese

Emergenza Libano – Una Nazione al collasso

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Emergenza

Le iniziative dei Figli di Don Bosco: El Houssoun, Al Fidar, Beirut

Il Libano sta affrontando il suo periodo più tragico dalla fine della guerra civile. Sono tre gli elementi che hanno aumentato la vulnerabilità e di conseguenza anche le diseguaglianze del Paese in questo ultimo periodo:
1. La crisi finanziaria: la carenza di valuta estera e la svalutazione della sterlina libanese hanno spinto le banche commerciali a imporre limiti rigorosi ai prelievi e ai trasferimenti di dollari, mentre i risparmi bancari dei residenti sono stati bloccati e le indennità di prelievo soddisfano a malapena le esigenze della popolazione.
2. La disastrosa e drammatica esplosione del porto di Beirut nell’agosto 2020 non ha fatto che peggiorare un contesto di grande crisi. Oltre ad aver provocato, secondo le stime ufficiali, 220 morti e oltre 6.500 feriti, tra cui 1.000 bambini, ha lasciato circa 300.000 persone senza casa peggiorando la situazione economica di migliaia di nuclei familiari.
3. Il covid-19, che aveva già duramente colpito il Paese nei mesi precedenti, ha iniziato a diffondersi in modo incontrollato, con ospedali al collasso, a malapena in grado di soddisfare la crescente richiesta di posti letto.

I missionari salesiani sono arrivati in Libano dal 1952, e da allora hanno avuto modo di consolidare la loro presenza attraverso un lavoro capillare e la volontà di stare accanto alla popolazione. I Figli di Don Bosco gestiscono al El Houssoun il Centro giovanile Don Bosco, uno spazio aperto a ragazzi e giovani di diversa estrazione e provenienza, dove vengono offerte diverse attività socio-educative, ricreative e di supporto a quattro gruppi principali di destinatari: bambini libanesi che vivono nella zona di Jbeil, di bambini e giovani iracheni che vivono nella periferia della città di Beirut, nonché di bambini siriani che vivono in un’area di accoglienza per rifugiati a Jbeil e di giovani adulti rifugiati siriani che vivono a Jbeil e Beirut. L’attuale situazione del Paese li ha portati a condividere una comune condizione di vulnerabilità e un bisogno di assistenza e di supporti straordinari per mantenere condizioni di vita dignitose. Il Centro Don Bosco si trova così a svolgere un delicato lavoro di promozione dell’integrazione. Un compito difficile ma fondamentale in una realtà complessa come quella libanese. A Beirut, invece, i salesiani gestiscono dal 2020 la scuola degli Angeli della Pace, che offre educazione scolastica non ufficiale a bambini rifugiati che diversamente non avrebbero accesso all’istruzione. Questi minori, infatti, non sono formalmente riconosciuti come rifugiati e di conseguenza sono di fatto esclusi dal sistema scolastico ufficiale. La scuola rappresenta per loro l’unica possibilità per accedere ad un’istruzione di qualità e per non rimanere intrappolati in un limbo educativo, in attesa di spostarsi verso altri paesi di destinazione. La scuola offre anche un importante supporto socio-psicologico, anche attraverso incontri periodici con le famiglie e, nei mesi estivi di luglio e agosto, un’attività di scuola estiva con 20 animatori. Ad Al Fidar è invece attivo l’Istituto Tecnico Don Bosco che offre istruzione e formazione tecnica e professionale di alta qualità attraverso diversi percorsi formativi: elettrotecnica, elettronica, contabilità e informatica, ristorazione e alberghiero, nonché educazione sportiva e prescolare. Tutte queste attività hanno subito un duro colpo nell’agosto dello scorso anno a causa della devastante esplosione presso il porto di Beirut.

Il progetto: obiettivo e richiesta​

Molti dei beneficiari sono stati in vario modo colpiti dall’esplosione. I missionari di Don Bosco hanno aiutato e ancora oggi continuano ad aiutare le famiglie che versano in situazioni di difficoltà in seguito all’esplosione, attraverso aiuti materiali, medico-sanitari, alimentari, di prima necessità, borse di studio scolastiche e universitarie. Inoltre, pur non essendo coinvolti in interventi di ricostruzione su grande scala, hanno aiutato diverse famiglie a coprire spese relative alle riparazioni dei danni subiti, infrastrutturali e non. Al momento si calcola che abbiano raggiunto in vario modo ben 725 famiglie in condizione di bisogno.
I costi che continuano ad affrontare i salesiani sono davvero gravosi e si inseriscono in un contesto di piena crisi economica che li mette in gravissima difficoltà, e hanno bisogno di aiuto per continuare a sostenere la popolazione. Con 35 € i missionari potranno accudire per un mese un bambino, con 105 € potranno sostenerne tre, con 130 € il centro giovanile potrà accogliere per due giorni i 650 bambini di cui si prende cura tutti i giorni, con 180 € garantisci la frequenza della classe a un bambino per due anni scolastici, sostegno fondamentale per le famiglie. Aiutaci ad aiutare!

PAESE

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LIBANO – EL HOUSSOUN

AREA TEMATICA

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Emergenza

BENEFICIARI

650 BAMBINI

CODICE PROGETTO

25936
Codice Progetto 25936

DONA PER IL FONDO EMERGENZA

Quando abbiamo raggiunto la cifra totale del progetto in corso, ci attiviamo per riempire il salvadanaio che ci permette di affrontare ogni urgenza. Grazie per il tuo aiuto!

Il fondo di Missioni Don Bosco per le emergenze è un salvadanaio di fondamentale importanza. Le offerte raccolte in questo fondo ci permettono di distribuire rapidamente beni di prima necessità e di salvare la vita di numerosi bambini, giovani e famiglie nei territori colpiti da crisi e catastrofi in tutto il mondo. Un’azione rapida ed efficace per essere sempre pronti nelle situazioni di emergenza climatica e umanitaria. Per esserci, sempre, nelle situazioni di bisogno.

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