Terra di contrasti e di forti tradizioni, aspra e inospitale, ma anche terra giovane: questa è la Mongolia. Qui i salesiani sono giunti nel 2001 per cogliere una grande sfida: portare, sulle orme di Don Bosco, il carisma salesiano tra i giovani mongoli. Sulla gioventù, infatti, il Paese vuole investire per il proprio futuro, e i nostri missionari, con la loro lunga esperienza nel campo dell’educazione e della formazione professionale, stanno dando il loro prezioso contributo da ormai più di vent’anni per la crescita della Mongolia.
Presenti sia nella remota zona di Darkhan, che nella capitale Ulan Bator, con attività focalizzate su giovani e bambini, i Figli di Don Bosco sostengono le fasce più povere della popolazione, in un contesto dove, a causa dell’altissimo tasso di inquinamento urbano, della rigidità del clima e di un contesto sociale molto precario, la sopravvivenza è una sfida quotidiana.
Ed è proprio dalla loro missione nella periferia di Ulan Bator, lì dove l’inquinamento atmosferico è 20 volte superiore al limite stabilito dall’OMS, che i Figli di Don Bosco ci hanno inviato una richiesta di aiuto: vogliono avviare un centro giovanile che sarà rivolto ai giovani che appartengono ad una fascia di età molto particolare: ai ragazzi dai 16 anni in su, fino ai 30.
Si tratta di adolescenti che frequentano le scuole superiori, ragazzi che vanno all’università… alcuni di loro hanno terminato gli studi e sono appena entrati nel mondo del lavoro, altri stanno progettando di mettere su famiglia o si sono appena sposati; altri ancora sono appena diventati genitori. I giovani di questa fascia d’età stanno affrontando dei grandi cambiamenti e hanno bisogno di essere accompagnati, soprattutto in un contesto sociale di grande insicurezza come quello della periferia di Ulan Bator.