Una messa in terra di missione

“Davanti alla morte di una persona cara, non ci sono parole da dire, ma solo vicinanza ai cari che restano e, nella fede di noi cristiani, il ricordo nella preghiera. La più grande forma di preghiera che possiamo esprimere è la partecipazione alla S. Messa e in essa il ricordo della persona cara che il Signore ha chiamato a sé. In questa grande comunione di vita, di sacrificio e di preghiera che attorno a Don Bosco si realizza quotidianamente e che Missioni Don Bosco facilita con la raccolta di fondi per sostenere i missionari salesiani in tutti i paesi del mondo, sappiamo bene che offrire l’intenzione di una Santa Messa che sarà celebrata da un missionario impegnato in prima linea, rinsalda i legami spirituali fra noi che siamo su questa terra e i nostri cari che il Signore ha chiamato a Sè. Nell’offerta economica che ciascuno liberamente si sente di dare aiutiamo concretamente e materialmente il sacerdote missionario e la sua comunità di vita e di apostolato.”

Giampietro Pettenon

Una Messa a Valdocco per sentirci più uniti

Per suggellare la no­stra vicinanza e solidarietà ai nostri benefattori, abbiamo deciso di dedicarvi, a partire dall’11 novem­bre, data della prima spedizione missionaria salesiana, giorno fondamentale per tutti noi, una Messa nella Basilica di Maria Ausiliatrice alle ore 9.
Seguiteci in diretta Facebook ogni 11 del mese alle ore 9, una Santa Messa per i nostri benefattori e i nostri amati missionari.

Il suffragio per il quale invitiamo i missionari a pregare

Il ricordo dedicato ai nostri cari si può trasformare in una richiesta particolare per i nostri missionari. Sono persone da noi molto distanti, in situazioni per noi assolutamente diverse, che pregano all’interno di una comunità e sanno rendere le celebrazioni momenti speciali di condivisione e di incontro con Dio. Sono i figli di Don Bosco che in ogni paese, in ogni regione e villaggio in cui seminano speranza e diffondono il Vangelo, creano momenti di comunione e di preghiera di intensa partecipazione. Le famiglie, i giovani e i bambini amano prendervi parte e le celebrazioni sono vive, cantate, piene di gioia.

Molti amici e benefattori di Missioni Don Bosco ben conoscono questa dinamica. Tanti di loro chiedono a un missionario di celebrare una messa per i loro familiari e per persone care. Un giovane africano, un’anziana latino-americana, un papà asiatico, la mamma di una sperduta isola del Pacifico uniti al salesiano che è in mezzo a loro per portare la Parola di Dio e opere di solidarietà concreta, ricorderanno nel rito donne e uomini conosciuti solo per il loro nome con un grande senso di gratitudine. È un ricordo reciproco: un grazie a Dio che è padre di tutti, un grazie a chi nella sua generosità porta un aiuto, un grazie a chi nella sua povertà materiale dona la ricchezza della preghiera.

Missioni Don Bosco, quando un missionario viene in visita, consegna le richieste di ricordare nelle Messe i benefattori e le persone che gli sono vicine o che sono già salite al Cielo. Il missionario porta con sé in missione una donazione che permetterà alla sua comunità di esistere (e tante volte di resistere) in mezzo alle sfide della marginalità, della malattia, delle avversità ambientali, talvolta della fame.

Ogni anno ci teniamo a offrire l’opportunità di vivere questa esperienza di dono e di celebrazione dedicata ai propri cari, a chi desidera bussare alla porta delle missioni per questo gesto di scambio e condivisione.

Il 2 novembre, giorno del ricordo, diventa così una festa anche della gioia e dell’apertura verso l’altro. Sia che si tratti di un proprio caro, sia che abbia il volto di un sacerdote lontano e di un bambino che con il nostro aiuto può finalmente sentirsi accolto, amato, sostenuto.

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