Dal Madagascar, una Messa in terra di missione durante l’epidemia

Ogni fedele ha vissuto a modo suo la sospensione delle cerimonie religiose e la chiusura di tutte le chiese, un evento mai accaduto nella storia del nostro paese, durato due mesi. Ma come sapete, noi di Missioni Don Bosco in questo periodo non ci siamo fermati, abbiamo deciso di andare incontro a tutti i fedeli e ci siamo impegnati a raccogliere le intenzioni di preghiera per far celebrare una Santa Messa in terra di missione.

Durante questo periodo alcune delle vostre intenzioni e delle vostre offerte hanno fatto un lungo viaggio e sono arrivate fino in Madagascar, il Paese con il Pil pro capite tra gli ultimi dieci del mondo. Dove don Bepi Miele, Figlio di don Bosco di origine venete, è arrivato con la prima spedizione missionaria nel 1981 e oggi si avvicina ai 40 anni della sua attività missionaria. Padre Miele ha preso in carico le vostre intenzioni e le ha celebrate durante le messe quotidiane in terra di missione. Celebrazioni che si traducono in aiuto per i bambini e le famiglie svantaggiate, messaggi di vita che abbracciano l’eterno e seminano nel mondo nuovi germogli di speranza in un momento molto delicato per l’isola della costa orientale africana.

Una situazione molto difficile durante la quale il Presidente della Repubblica ha distribuito gratuitamente a tutta la popolazione una bevanda alle erbe, la Tambavy CVO CovidOrganic, come rimedio per il Coronavirus, pur non esistendo alcune prove scientifiche della sua efficacia, e con la gente malgascia, abituata a vivere giorno per giorno, rinchiusa nelle case per giorni che ha fame e ora è disperata.

“Nella mia esperienza missionaria in Madagascar il prete che celebra riceve un’offerta libera secondo le possibilità dei fedeli: normalmente donano i 1.000/2.000 ariary malgasci equivalente a 0,25/0,50 €, se li hanno. Non dovrei celebrare una messa per loro perché non hanno i soldi? Moltissime volte ho celebrato senza domandare niente, affidando alla provvidenza del Signore la mia vita e le mie opere educative e sociali.

Tuttavia devo affermare che quell’offerta tante volte mi è stata utile in diverse occasioni, sono grato ai benefattori di Missioni Don Bosco che in tante occasioni mi hanno fatto sentire il loro prezioso sostegno.

Un ragazzo della strada che, massacrato da una banda di giovani più grande di lui, non riusciva a guarire le piaghe che si erano create sulla gamba; urgeva, secondo il dottore, un intervento chirurgico se si voleva fermare l’infezione; il prezzo era alle stelle, ma con l’aiuto delle offerte per le messe date da Missioni don Bosco si è riusciti a fare l’operazione e a guarire questo giovane.

Un’altra volta, si trattava di completare l’acquisto del riso per i ragazzi del progetto del reinserimento scolastico che la missione attua da molti anni; ogni anno si fa uno stock di riso sulle 40/50 tonnellate per tutto l’anno, riso che utilizziamo per dare un pasto gratuito al giorno a 300 di questi ragazzi.  Mi sono rivolto ancora a Missioni don Bosco e ho potuto completare l’acquisto del riso, sempre con le offerte ricevute dalle intenzioni di messe. Potrei fare ancora molti altri esempi…

Chiarisco che l’offerta che si chiede, non è il prezzo della messa, ma un’offerta che permette al prete che la celebra di risolvere alcuni problemi che gli si presentano come, per me, quello del sostentamento della comunità di formazione dei giovani salesiani in cui mi trovo a lavorare. 

Posso affermare che queste offerte sono la presenza di Dio che provvede ai bisogni di chi si dedica alla missione di prete.”

Grazie,

Don Bepi Miele

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