24 maggio: festa e porte aperte agli amici di Missioni Don Bosco

Il supporto di Missioni Don Bosco all’organizzazione della giornata di Maria Ausiliatrice a Valdocco e lo spirito di festa condiviso di tutta la settimana di preparazione all’evento, si sono rivelati importanti per numerosi pellegrini che hanno fatto tappa nella nostra sede rinnovata. Già dal 23 maggio si è cominciato a celebrare la Mamma celeste e a fare festa insieme… dalla vigilia fino alla tarda serata del 24 maggio abbiamo visto passare molte persone, gruppi di fedeli e intere famiglie, tutti interessati a portare la propria riconoscenza alla Madre di Gesù e all’opera dei missionari.

Monica, Daniela G, Maria Grazia, Silvia e Daniela B. incaricate dell’accoglienza raccontano con vera soddisfazione questa esperienza. L’aggettivo più frequente per descriverla è “bellissima”. Non che Missioni Don Bosco fosse nuovo a incontrare i suoi benefattori e chi desidera informazioni sui progetti missionari, ma questa volta il centro dell’attenzione era Maria, la promotrice di tutto quel movimento di persone e la destinataria della loro gratitudine.

Daniela G. ha avvertito il calore umano, la positività degli incontri avuti non solo con i sostenitori ma anche con tante famiglie e persone di passaggio a Valdocco. Silvia rimarca che alla devozione a Maria si accompagna la fiducia nelle opere che i salesiani realizzano. Stupore e apprezzamento quando qualcuno ha percepito per la prima volta l’estensione della congregazione nel mondo: “Ma davvero sono in 134 Paesi? quanti sono i Figli di Don Bosco? E ci sono anche le suore?”.

La varietà di persone che abbiamo avvicinato è stata notevole” racconta Daniela B., tutte desiderose di celebrare con gratitudine Maria Ausiliatrice. Dentro al clima di festa, anche la piccola attenzione di Missioni Don Bosco per raccogliere un appello o semplicemente per donare un oggetto-ricordo genera un arricchimento personale.

“Bello il contatto con la gente” sottolinea ancora Daniela B., che osserva come il tempo sia volato in quelle ore e che non sia stato un peso fermarsi anche oltre l’orario previsto.

“In qualità di estensione temporanea della Basilica, abbiamo registrato le intenzioni per le celebrazioni eucaristiche, abbiamo distribuito i tradizionali abitini di san Domenico Savio” ricorda Maria Grazia. “È stato un modo discreto ma diretto di raccogliere preghiere per malati, per bisognosi di diverso tipo” spiega Silvia; “i temi della salute, dei giovani, delle nascite…  questo è quanto hanno messo nei nostri registri”.

Una parte degli incontri è avvenuto “fuori porta”, nel cortile dove altre volte era stata posta una semplice bancarella per segnalare la presenza di Missioni Don Bosco a Valdocco. “È stato il modo per estendere l’invito a conoscerci” sottolinea Monica “e anche di incontrare missionari che non potevano fermarsi a lungo”: come don Andrea Ekasit dalla Thailandia, accompagnato da due suore che sono poi entrate nella sede e hanno lasciato il loro saluto. I missionari che invece avevano previsto una vera “sosta” da noi sono stati don Italo Spagnolo e don Giampiero De Nardi, con i quali era stato programmato l’incontro con i benefattori.

Nel porticato dell’ingresso di Missioni Don Bosco, il cartonato per scattarsi delle fotografie con il disegno dell’oratorio è stato utilizzato volentieri dai ragazzi ma anche da qualche giovane prete o suora.  

Molto apprezzamento ha avuto la riproduzione allegata al Terre Lontane di maggio, della pala dell’altar maggiore di Maria Ausiliatrice con la preghiera dedicata. E poi i piccoli giochi per i bambini, i cruciverba e le tessere del “memory”: insomma, si è cercato di corrispondere alle diverse attese dei visitatori, immaginando al contempo cosa potrebbe essere più utile alla prossima occasione. “Le nostre luci accese la sera del rosario hanno attratto le persone che non sono riuscite a entrare nella basilica gremita” aggiunge Monica, mentre anche di giorno, ricorda Daniela G., “la statua di Maria Ausiliatrice posta nella nicchia dell’ingresso, ben illuminata da un faretto, ha attirato l’attenzione anche di chi la intravedeva dall’esterno”.

Tutte le incaricate dell’accoglienza di Missioni Don Bosco hanno risposto con la convinzione che queste “porte aperte” sono un evento da ripetere anche nelle altre occasioni in cui Valdocco è il cuore pulsante dell’intero mondo salesiano: la partenza missionaria a settembre, la festa liturgica di Don Bosco a gennaio. “Importante è far sapere con buon anticipo che li stiamo aspettando” ha detto Maria Grazia interpretando il pensiero comune.

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