Oggi, 2 febbraio, celebriamo la Vergine della Candelaria. È una giornata di festa conosciuta con il nome popolare di Candelora con la quale si celebrano due episodi evangelici: la presentazione di Gesù al Tempio e la purificazione rituale della puerpera Maria.
La parola Candelora deriva da candela e allude al fatto che in questa occasione in chiesa vengono distribuite delle candele benedette accese durante la processione, a significare la diffusione della fede e della speranza cristiana, e poi conservate in casa. Questo gesto simboleggia la luce di Cristo, “luce per illuminare le genti”, come il bambin Gesù venne chiamato dall’anziano sacerdote Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme. “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta” (1, 4-5), ricorre nel Vangelo di Giovanni. Attraverso questa tradizione la Chiesa trasmette il significato profondo della salvezza cristiana, diffondendo la luce della fede in ogni famiglia e comunità.
Per i salesiani di Don Bosco questa festa ha un significato profondo perché la storica missione salesiana in Patagonia, una delle prime, fondata nel 1886, fu dedicata proprio alla Vergine della Candelaria, la devozione alla Nostra Signora della Candelaria divenne subito un faro di speranza per i primi giovani missionari che si trovavano a vivere in terre difficili e lontane.
A novembre padre Daniel è tornato nella sua terra, la prima terra di missione dei salesiani, ed è andato in visita nella missione di Rio Grande in Terra del Fuoco, nella Patagonia argentina, nella grandissima opera dedicata alla Candelora e ha deciso di scrivere un pensiero e dedicare un messaggio a tutti i benefattori.
Qui a Rio Grande, in Terra del Fuoco, il vento soffia forte su queste terre aspre e sterminate, eppure so che il vero vento che sostiene la nostra missione non è quello della natura, ma quello della fede. So che a volte nella nostra vita non sempre c’è la luce, a volte il senso della povertà, a volte il dolore, la malattia, a volte nello stesso posto di lavoro conviviamo con dei momenti di buio. A volte anche noi nel nostro cuore possiamo sentire qualcosa che non va bene. Eppure, proprio in questi momenti, siamo chiamati ad accendere una luce, anche piccola, per illuminare il cammino.
La Vergine della Candelaria ci ricorda che non siamo soli, che la sua luce è con noi. È quella stessa luce che i missionari salesiani portarono tra i giovani e gli ultimi di questa terra, non si lasciarono scoraggiare dalle difficoltà.
Oggi, come allora, il nostro compito è essere luce. Voglio farti un invito: accendiamo una candela alla Madonna della Candela, a Nostra Signora della Candelaria, la Vergine che illumina la vita di tutti noi. Una candela che illumina la nostra vita. Accendiamo questa candela non solo con le mani, ma con il cuore. Mettiamo luce dove c’è buio, nelle nostre famiglie, nei luoghi di lavoro, nelle comunità ferite dalla povertà e dalla violenza. La Vergine della Candelaria ci accompagna, ci illumina, ci invita ad essere testimoni di speranza e di pace.