I missionari salesiani avviarono la loro presenza nello Sri Lanka nel 1956 a Colombo, la capitale, mentre il primo centro professionale fu fondato nel 1963 a Negombo, una cittadina sulla costa occidentale con una popolazione in gran parte cattolica. La missione dei salesiani è quella di offrire un’educazione ed un completo sviluppo umano a persone povere, a bambini orfani o abbandonati e alla gioventù vulnerabile in genere, per divenire cittadini responsabili delle loro comunità e della nazione.
Il progetto coinvolge quattro scuole salesiane situate nel territorio centro-settentrionale dello Sri Lanka, quello più penalizzato dalla guerra. La prima scuola, la Don Bosco Nochchiyagama, è stata avviata nel 2017. Situata in una zona rurale a produzione risicola nel centro-nord del Paese, a prevalenza buddhista, in cui la povertà diffusa – oltre ai danni della guerra, hanno inciso anche sulle politiche scolastiche. Il secondo centro salesiano, aperto nel 2019, è la scuola elementare Don Bosco di Murunkan, situata in un’area in cui la fase di ricostruzione post-bellica è in piena attività. Pallawarayankaddu è una piccola città in una regione settentrionale dello Sri Lanka. Sebbene in questa zona il sistema educativo fosse efficiente, la guerra dei trent’anni lo ha annientato: gli edifici scolastici sono stati distrutti e i bambini costretti a interrompere la scuola. Qui, i salesiani hanno avviato la scuola elementare e media Don Bosco nel 2018, per fornire a questi bambini così segnati dal conflitto gli strumenti di base che sono fondamentali per la formazione durante gli anni delle superiori e per tutta la vita. Quella di Vavuniya è un’altra area che è stata pesantemente colpita dalla guerra. Qui, ha iniziato a funzionare da poco la Don Bosco School of Excellence, aperta nel 2020.