
Chi sono
Nome | Mounir Hanasci |
Data di nascita | 11 febbraio 1984 |
Luogo di nascita | Aleppo |
Data di ordinazione | 15 gennaio 2013 |
Terra di missione | Damasco, Siria |
Sono don Mounir Hanasci, Salesiano di don Bosco, originario di Aleppo, ma da un paio di anni mi trovo nella comunità di Damasco, in Siria, dove abbiamo una chiesa pubblica e un centro giovanile. Nella nostra comunità siamo 4 sacerdoti, tre siriani e un confratello italiano.
Tutti, oggi, parlano della Siria, ma sentiamo solo parlare di guerra, sangue e migrazione, mentre del bene che si fa si parla poco. Siamo a 5 anni di guerra, ma la presenza salesiana c’è ancora, sia ad Aleppo, sia a Kafroun che Damasco. Il nostro impegno è cercare di fare del bene per i nostri ragazzi, in mezzo a tanta gente bisognosa. Tanti, purtroppo lasciano la Siria a causa della guerra, della non sicurezza nel Paese, della mancanza di luce, acqua e riscaldamento, ma non noi! Noi, nei nostri ambienti cerchiamo di creare un’oasi di pace per tutti i nostri ragazzi, giovani e famiglie perché possano trovare un luogo bello, accogliente, dove poter vivere in pace, nella preghiera, sentendo una buona parola o un buon consiglio.
La mia missione
In Siria, cerchiamo di essere uomini di oggi, cioè cerchiamo di vivere giorno per giorno in un Paese in pieno dramma e in piena instabilità, e lavoriamo per dare speranza ai giovani e alle famiglie.
L’apostolato, in questi anni di guerra, è un po’ cambiato, c’è un forte lavoro di contatto con i giovani e le famiglie colpite dalla guerra. I Salesiani continuano a restare accanto alla popolazione, ma la nostra sfida è convincere i giovani a restare in Siria. I siriani, amano il loro Paese, ma hanno paura per il loro futuro. Noi offriamo loro, un ambiente di serenità, i giovani, da noi, si sentono a casa. Offriamo corsi di formazione, psicologici, di accompagnamento, corsi di lingue e tante altre attività parrocchiali che offrono speranza e riempiono il tempo. Il nostro impegno avviene anche attraverso l’aiuto che diamo alle famiglie siriane. Questo ci consola.
I giovani portano nel loro cuore una speranza grandissima. Questa speranza è accesa anche dal poter andare a scuola, all’università, al lavoro… sanno che non possono fermarsi di fronte alle difficoltà. Sono ammirati dal lavoro che svolgiamo noi Salesiani, abbiamo la fortuna di sentirci sempre accolti.
“Stare là con loro è la testimonianza più grande. Noi stiamo là e lavoriamo con loro!” Questa è la mia missione.
Emergenza Siria